Il sito di Pantanello è ubicato quasi a ridosso dell’importante incrocio stradale SS106 e SS407 , crocevia anche al tempo della colonizzazione greca tra le strada che portava nell’entroterra agricolo (CHORA) e la via costiera.
E’uno dei più studiati siti archeologici di Metaponto, in esso è possibile rilevare le fondamenta di un Santuario extraurbano, adiacente ad una sorgente, i resti di una fattoria,un sito neolitico,una straordinaria necropoli ed una fornace tardo romana.
Il Santuario è l’unico sito in cui si possa tracciare per intero la storia della colonizzazione della Chora metapontina, tre secoli e mezzo sono documentati da manufatti e resti architettonici nonché da vasellame e resti organici di piante ed animali.
L’area di Pantanello è stata oggetto di una importante campagna di scavo realizzata dalla ICA del’Università del Texas diretta da Joseph C. Carter iniziata nel 1974. Lo studioso americano a cui è stata conferita da poco la cittadinanza onoraria da parte del Comune di Bernalda come riconoscimento per i suoi 40 anni studi condotti nella Chora metapontina e su Pantanello nello specifico.
Nell’estate del 1978, dagli scavi nel terreno paludoso nei pressi del santuario, furono rinvenuti una varietà incredibile di semi antichi e di altri resti vegetali ben conservati. Il materiale vegetale era in uno stato di eccezionale stato di conservazione, grazie alla condizione di anaerobiosi causata del flusso della sorgente e del materiale argilloso presente in situ.
Scoperta che ha consentito di conoscere nel dettaglio, non solo da fonti scritte, la specie coltivate ed infestanti presenti dal primo millennio a.C. nella colonia e tracciare un quadro significativo della dieta dei coloni, delle abitudini alimentari, delle malattie, dei costumi, ecc…
Paleobotanici e Paleozoologi di fama mondiale, grazie allo studio dei resti animali e vegetali, hanno ricostruito l’habitat e quindi il paesaggio di tutta la chora degli ultimi 3000 anni. Una ricerca interdisciplinare, forse unica la mondo, il caso ha voluto che una simile scoperta fosse stata fatta proprio a pochi passi, o meglio dentro il centro ricerche del CNR, Agrobios e centro sperimentale agricolo di Pantanello.
Tra i manufatti visitabili nel sito di Pantanello, il più appariscente è sicuramente la fornace tardo romana, una vera e propria piccola industria di vasi e tegole al servizio di un comprensorio piuttosto ampio, viste le sue dimensioni. In essa è visibile sulla destra unpraefurnium , una sorta di piccola fornace, prima della cottura successiva nella grande fornace. A destra dell’ingresso della grande fornace un vistoso fallo(h=51cm) simbolo apotropaico , probabilmente prelevato dal santuario greco di Dionisio.
Del santuario di Pantanello, sono visibili solo le fondamenta , buona parte dello straordinario materiale ritrovato è ora esposta al Museo di Metaponto . Il culto era focalizzato sulla sorgente, mentre il temenos(area sacra), era delimitato dall’area sacra da un muro in conglomerato.
Nell’area di Pantanello è stata rinvenuta anche una importante grande necropoli periferica rurale, situata lungo le principali vie di comunicazione, il sito di Pantanello vi era il crocevia tr ala strada del Basento che collegava San Biagio a Metaponto e la strada linea di divisione che portava alla Chora. Nei pressi di questo crocevia sono stati rinvenute 320 sepolture e 40 depositi ceramici, del periodo 650 aC fino a 250 a.C.
L’area non è liberamente accessibile ai visitatori ,ma è visitabile mediante prenotazione in quanto è ubicata all’interno dell’Azienda Sperimentale Agraria della Regione Basilicata.
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