Il castello di Torre Mare è forse dopo le Tavole Palatine, il complesso monumentale più importante presente nel territorio di Metaponto.
Torre di Mare nasce nell’XI secolo e viene edificata ai margini occidentali dell'antica città greca di Metaponto, le cui rovine servirono per recupero materiali utili alla costruzione del nuovo abitato, anche la sua ubicazione è quella dell’antico porto magno-greco situato nei pressi della foce del Basento e successivamente sulla riva del Lago di Santa Pelagina.
Torre di Mare nasce nell’XI secolo e viene edificata ai margini occidentali dell'antica città greca di Metaponto, le cui rovine servirono per recupero materiali utili alla costruzione del nuovo abitato, anche la sua ubicazione è quella dell’antico porto magno-greco situato nei pressi della foce del Basento e successivamente sulla riva del Lago di Santa Pelagina.
Del sito si hanno scritture nel 1119, quando viene identificato come castrum Sanctae Trinitatis, scelto dalla contessa Emma Maccabeo di Montescaglioso come residenza di famiglia e per volontà di Umfredo fu eretta una “torre fortificata” con chiare funzioni difensive lungo la linea di costa sia per l’area circostante sia per la stessa Montescaglioso ubicata a poca distanza nell’entroterra.
Successivamente il castrum viene concesso al monastero benedettino di San Michele Arcangelo di Montescaglioso. L’insediamento fortificato viene citato nelle fonti come “Civitas”, “Castrum” e “Castellum” Sanctae Trinitatis. Il toponimo diventa ufficialmente TURRIS MARIS solo a partire dal XII secolo, quando compare così nominata in un documento bilingue in greco e latino e in un atto federiciano. Le fasi di vita dell’insediamento si datano a partire dall’XI sec. d. C. e registrano un momento di particolare fioritura tra XIII e XIV secolo.
Dell’antico complesso sono noti, oltre che la torre e tratti di mura, anche una serie di costruzioni rivolte alla custodia di attrezzi e dimore dei contadini nonché strutture rivolte all’ospitalità dei viandanti che sceglievano Torre di Mare come punto di sosta e di pagamento di pedaggio, lungo uno dei percorsi viari terrestri più importanti del tempo, ossia il tratturo che dalla Calabria portava alla Puglia. Il castello è stato oggetto di un lungo intervento di restauro, durato diversi anni, ed è visitabile, previo richiesta all’Amministrazione comunale che ne è proprietaria.
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